Principi ispiratori dell’Auto Mutuo Aiuto

A cura di Renato Galetto

I principi fondanti dell’auto mutuo aiuto sono l’autoresponsabilità e l’aiuto reciproco. Pur essendoci stato un impoverimento delle reti sociali di sostegno informale e una pervasiva medicalizzazione, molte persone vogliono sentirsi capaci di affrontare i problemi che incontrano nella vita autonomamente facendo affidamento sulle proprie risorse personali e familiari.

Medicalizzazione significa che la medicina è investita del potere di risolvere tutto, al prezzo però di una semplificazione, di una riduzione del bisogno in malattia, con ciò che ne consegue, ovvero «la traduzione in termini medici di problemi che dovrebbero essere affrontati con misure sociali e politiche. Questo fenomeno ha impoverito le risorse e le potenzialità delle persone rispetto al loro benessere e creato un atteggiamento di eccessiva delega.
Più avanti vedremo il ruolo che le reti sociali hanno nel mantenimento del benessere.

Per quanto riguarda il principio di autoresponsabilità, valorizzato dall’auto mutuo aiuto, il primo passo è maturare la consapevolezza di avere un problema, di vivere una situazione di disagio e poi attivarsi nella ricerca di una soluzione. Alcuni problemi, disagi non ricevono risposte da parte delle istituzioni. La scoperta dell’ama risponde a dei bisogni profondi: uscire dall’isolamento, costruire dei legami affettivi, sentirsi compreso e sostenuto.
Nel gruppo ama la persona inoltre, non si sente stigmatizzata da una diagnosi, vittima di un problema di salute ma scopre che oltre che ricevere è possibile dare e essere risorsa per sé stesso e per gli altri.
Entrando nella cultura dell’ama diventa parte attiva nella promozione della salute della comunità in cui vive e lavora imparando a non delegare alle istituzioni e ai tecnici della salute il proprio benessere.

Il primo che nella storia ha parlato di mutuo aiuto è stato Kropotkin, un filosofo libertario russo che scrisse “Il mutuo appoggio.” “Questo è presente in tutti gli animali con pochissime eccezioni. Solo le tigri, alcuni uccelli e alcuni pesci, afferma Kropotkin, non hanno istinti sociali e vivono isolati. Tutti gli altri però vivono in branchi e si aiutano a vicenda, perché questa è l’arma migliore per sopravvivere; anzi, si tratta di una vera e propria legge della natura e di un fattore determinante dell’evoluzione. I più atti o adatti, pertanto, non sono i più forti fisicamente, né i più scaltri, ma coloro che imparano ad unirsi in modo da sostenersi reciprocamente, tanto i forti quanto i deboli, per la prosperità della comunità.
Il mutuo appoggio è un istinto che ha permesso la sopravvivenza e l’evoluzione dell’essere umano.

Questa visione si contrappone alla visione di Hobbes Secondo Hobbes, la natura umana è fondamentalmente egoistica, e a determinare le azioni dell’uomo sono soltanto l’istinto di sopravvivenza e quello di sopraffazione. Egli nega che l’uomo possa sentirsi spinto ad avvicinarsi al suo simile in virtù di un amore naturale. Se gli uomini si legano tra loro in amicizie o società, regolando i loro rapporti con le leggi, ciò è dovuto soltanto al timore reciproco.

Nello stato di natura, cioè uno stato in cui non esista alcuna legge, ciascun individuo, mosso dal suo più intimo istinto, cercherebbe quindi di danneggiare gli altri e di eliminare chiunque sia di ostacolo al soddisfacimento dei propri desideri. Ognuno vedrebbe nel prossimo un nemico. Da ciò deriva che un tale stato si trovi in una perenne conflittualità interna, in un continuo bellum omnium contra omnes (letteralmente “guerra di tutti contro tutti”), nel quale non esiste il torto o la ragione che solo la legge può distinguere, ma unicamente il diritto di ciascuno su ogni cosa, anche sulla vita altrui.

  • Nell’evoluzione storica ci sono stati precedenti significativi che giova ricordare. All’inizio della rivoluzione industriale gli operai non avevano nessuna forma di tutela riguardo alla malattia, infortunio, vecchiaia. Si organizzano, creando con i loro contributi delle casse che intervengono in caso di bisogno dei loro associati: nascono le Società di Mutuo soccorso.
  • Un altro precedente importante la nascita di Alcolisti Anonimi nel 1935.
    Bill è un rappresentante di commercio, che beve; durante un viaggio di lavoro ad Akron è in difficoltà con il suo bere, non sa come cavarsela, chiede aiuto a varie agenzie, finché un pastore protestante lo consiglia di rivolgersi a Bob, che è un medico, anche lui beve. Bill e Bob passano tutta la notte insieme e scoprono che stando insieme a parlare dei loro problemi non bevono. Scoprono che stando insieme riescono ad aiutarsi a vicenda.
  • Altra tappa importante nel 1948 in ambito psichiatrico si formano alcuni Club che lo psichiatra Birer ha definito socioterapeutici; erano incontri spontanei di persone che erano state ricoverate in manicomio e si riunivano allo scopo di evitare di tornarci.
  • Un altro importante precedente storico è il movimento di self help delle donne. Nel momento in cui la medicina ufficiale ignorava tutto quello che riguardava la sessualità femminile, le donne si organizzano allo scopo di autogestirsi. Il collettivo di Boston nasce nel 1960 e pubblica un libro “Noi e il nostro corpo” venduto con milioni di copie in tutto il mondo.

In Italia attualmente i gruppi ama fanno riferimento a due modelli: Alcolisti Anonimi e i Club alcologici territoriali.

  • I Gruppi AA hanno le seguenti caratteristiche:
    – la loro metodologia è rappresentata dai “dodici Passi”;
    – Sono costituiti da singoli;
    – hanno la presenza di un “mentore” che è l’anziano del gruppo; non c’è alcun facilitatore esterno;
    – l’anonimato: non vuol dire nascondere la propria appartenenza al gruppo, come spesso si è frainteso, bensì che i membri del gruppo non si possono ricavare vantaggi dall’essere parte del gruppo, quindi l’anonimato è un obbligo da questo punto di vista;
    collaborazione con i servizi è opzionale: vi è una tendenza al separatismo. Questo risale alla loro matrice storica perché essi sono nati nel 1935 negli Stati Uniti quando la salute non era considerata ancora un bene collettivo. Questo è un concetto che nasce col welfare europeo. Allora i rapporti coi servizi pubblici erano quindi inesistenti, qui in Italia invece gli AA hanno cominciato a collaborare.
    Il programma dei Dodici passi è stato gradualmente applicato a varie forme di dipendenza.
  • Club Alcologici Territoriali (detti fino al 2010 Club degli Alcolisti in Trattamento
    Hanno le seguenti caratteristiche
    ‐ costituiti da famiglie
    ‐ con la presenza di un “servitore – insegnante” (operatore, volontario, portatore del problema o suo famigliare), in altri gruppi questo è chiamato “facilitatore”, perché ha il compito di facilitare la comunicazione negli incontri
    protagonismo: il Club promuovono l’attiva partecipazione dei propri membri – anche pubblica – a tutti i livelli; possiamo considerare questa caratteristica l’opposto dell’anonimato degli AA e ciò può avere il vantaggio di attivare molto le famiglie che ne fanno parte, ma anche lo svantaggio di “strumentalizzazioni” possibili dell’appartenenza ai Club e alle loro associazioni;
    collaborazione coi servizi pubblici per così dire “genetica”, cioè prevista nel DNA dei Club: è un elemento fondante dell’identità dei Club e dei programmi che sono imperniati su di su di essi.

Perché è importante che un operatore della salute, un cittadino responsabile investa del tempo nel sostenere e promuovere i gruppi di auto mutuo aiuto?
Perché c’è bisogno dei gruppi ama?
Il Welfare state non può dare una risposta a tutti i bisogni sociali della popolazione e le risorse investite sono sempre più scarse.
Perché una rete di gruppi può creare legami di solidarietà fra le persone di una comunità e rappresentare un importante fattore di protezione della salute.